Madre Cabrini racconta l'America degli emigrati italiani

[Santi del Cielo]

Inizio con questo articolo una serie di post nei quali faccio parlare la grande patrona degli emigrati: Santa Francesca Cabrini. L'America degli emigrati italiani raccontati da madre Cabrini. Sono convinto che la memoria legata ai nostri italiani emigrati negli Stati Uniti ci riguarda tutti. Conoscere la nostra storia, quanto hanno faticato e sofferto gli italiani nella grande mela e quanto hanno fatto per far grande l'America. Soli così possiamo comprendere, possiamo imparare.

"Andate in America e vi troverete un grande campo di lavoro", mi disse Papa Leone XIII quando mi ricevette in udienza ai primi di Marzo del 1889. Il Papa mi aveva inviata in America. Da allora, per me, attraversare gli oceani fu così tanto facile, che mi sembrava di percorrere la strada che separava la mia casa dall'orto. L'orto della missione, chiamato New York. Cominciai da New York quando vi arrivai il 31 marzo di quel 1889 per scoprire i nostri connazionali laggiù emigrati. Ero arrivata a New York verso le sette di sera del 31 marzo del 1889 con il vapore francese Bourgogne.

Sullo stesso vapore mi ero trovata immediatamente di fronte a quella umanità dolente che mi era stata destinata. Erano circa 1500 poveracci che avevano lasciato famiglia e patria per andare in America a trovare l'America. Erano quasi tutti europei: italiani per due terzi, polacchi svizzeri, tedeschi. Si facevano coraggio l'un l'altro, in gruppo, cercando di cacciare dolore e nostalgia con canzoni della loro terra, con le lacrime agli occhi, in italiano o addirittura in dialetto. In vari dialetti: veneto, napoletano, siciliano:

"Merica, Merica, Merica...ma cos'è mai questa Merica? Trenta giorni di nave a vapore, fino in Merica semo arrivà e col lavoro dei nostri italiani abbiam fondato paesi e città".

Il vapore aveva attaccato al molo North River sotto una fitta pioggia e mille raffiche di vento. Poi il sospirato "Admitted". Admitted a New York, che da 50mila abitanti del primo 800, aveva raggiunto il milione nel 1850, e anche al mio arrivo era arrivata ormai a tre milioni. Admitted agli italiani. Italiani che venivano dirottati quasi tutti in città bassa, stipati in qualcuno dei 1558 vani, abitati da 2781 persone tra le famigerate Mulberyy Street e Mott Strett da una parte e il Bend e i Five Point dall'altra. Una zona chiamata "I cinque punti degli assassini". Anch'io e le sei suore che avevo portato con me, avevamo il nostro Admitted.

(continua)